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Valdo Magnani è stato uno dei politici reggiani di maggior spicco, conosciuto a livello nazionale per la sua inquieta militanza nel Partito comunista. Si avverte, però, la necessità di restituirlo ad una dimensione più ampia, che tenga conto pure dell'importante attività cooperativistica che svolse negli anni sessanta e settanta. L'impegno che profuse in questa esperienza suggerisce già che Magnani fu ben altra cosa che l'ex dirigente di partito "parcheggiato" nella Lega delle cooperative, come in certi casi poteva accadere all'epoca. Eppure questo aspetto è stato fino ad oggi abbastanza trascurato, nonostante egli abbia ricoperto una serie di incarichi di rilievo, fino a diventare presidente nazionale nel 1978. Si ripercorre, dunque, il lungo impegno di Magnani nel movimento e in un certo senso si getta nuova luce sull'ultima fase della sua vita, fino ad ora ingiustamente relegata in una sorta di oblio, per scardinare la figura di questo intellettuale dalla nota vicenda dei "magnacucchi", che - pur se indubbiamente importante - non è certo l'unica ragione per cui Magnani merita di essere ricordato.